Battezzati nel servizio - Mc 10,35-45 |
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+ Dal Vangelo secondo Marco |
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vogliamo che tu faccia | È estremamente giusto avere delle aspettative, sognare un futuro, avere delle ambizioni. Ognuno impegna le proprie energie per raggiungere obiettivi e traguardi. I figli di Zebedeo, invece, sembrano pretendere qualcosa dal Signore - vogliamo che tu faccia - hanno una richiesta forte da fare, forse un diritto da accampare. |
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sedere, nella tua gloria, … |
Non è facile, o forse lo è troppo, capire il perché della richiesta di partecipare della gloria del Signore. La gloria ipotizzata non è quella dei cieli, più concretamente è il regno messianico che sarebbe dovuto sorgere una volta cacciati i romani dalla Palestina. Una gloria tutta umana fatta di potere e prestigio. Non siamo autorizzati a giudicare, tutte le carriere politiche iniziano con la generosità, ideali elevati, voglia di impegno che poi si sacrificano per il raggiungimento di obiettivi dando spazio a compromessi e strategie. |
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uno alla tua destra e uno alla tua sinistra |
Giacomo e Giovanni chiedono un posto di responsabilità o soltanto il prestigio di un posto d’onore? Pensano forse di essere superiori ai loro compagni o immaginano di essere più disponibili? |
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o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato |
Il calice e il battesimo sono immagini chiare di quel mistero pasquale che il Signore Gesù sta vivendo e che chiede a ciascuno di vivere con lui: Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua (Mc 8,34). Gesù li rassicura in questa loro sequela: anche voi sarete battezzati. Questa possibilità ci deve rendere contenti perché vi troviamo il senso della vita nella fede nel Signore e la possibilità di seguirlo, il resto lasciamolo nelle mani del Padre. Seguire il Signore dovrebbe essere così appagante dal non lasciarsi contaminare da scelte mondane: tra voi però non è così. Non è una prospettiva ma una costatazione di fatto, insita nella dimensione del discepolo, o meglio nella comunità dei discepoli. |
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sarà schiavo di tutti |
È proprio del discepolo di Cristo essere servo (diakonos) e schiavo (dulos): non è un problema morale, una scelta comportamentale, un piegarsi necessario per un bene maggiore, un ruolo da ricoprire, un potere mascherato da servizio, un atteggiamento utile o necessario. All’espressione servo è aggiunta la dimensione dello schiavo, per liberare qualsiasi equivoco e accentuare la dipendenza verso tutti nel servizio: ciascuno di voi con tutta umiltà consideri gli altri superiori a se stesso (Fil 2,3-4). |